
Nei mesi autunnali dell’anno è ancora l’export a sostenere l’economia bolognese. Mentre i principali indicatori congiunturali del settore manifatturiero mostrano segnali di progressivo indebolimento, è infatti l’interscambio commerciale l’unico traino al settore in complesso, con una crescita di fatturato e domanda estera del +4,3% e +4,2% rispettivamente. Preoccupano invece i valori negativi di produzione, -3,0%, fatturato, -0,5%, e ordinativi complessivi, -2,7%.
Andamento in linea con il settore in complesso per la metalmeccanica, la cui battuta d’arresto sembra però essere più accentuata rispetto alla media: il +3,1% delle vendite internazionali ed il +2,2% della domanda estera non sono infatti sufficienti a far svoltare una produzione in negativo da inizio anno (-5,8% in questi tre mesi). E restano in rallentamento anche fatturato, -2,1%, e ordinativi complessivi, -5,2%.
Anche il comparto del packaging trova respiro sui mercati internazionali, con vendite e domanda estera che registrano rispettivamente un +8,4% e un +12,1% rispetto al settembre 2023. Ma l’ottimo risultato oltre confine, che porta con sé un +1,4% del fatturato totale di comparto, non è però sufficiente a volgere in positivo produzione, -1,2% in questi tre mesi, ed ordinativi, -0,7% complessivo.
Prosegue il rallentamento del settore edile, con un -3,6% del volume d’affari: in flessione sia la componente artigianale (-3,6%), che la parte cooperativa (-0,9%).
Solo segni negativi per l’artigianato: -5,7% la produzione, -4,4% il fatturato e -6,1% gli ordinativi. In territorio negativo, dopo l’exploit dello scorso trimestre, anche i mercati esteri, con fatturato e ordinativi in calo del -4,0% e del -4,6% rispettivamente.
Tiene la cooperazione, che presenta variazioni comunque positive, tra il +2% e il +3%, per produzione, fatturato e ordinativi; attorno al punto percentuale invece le vendite all’estero.
Si conferma in controtendenza il comparto dell’industria alimentare: tra il +3% e il +4% la crescita di produzione, fatturato e ordinativi, con fatturato ed ordini esteri che si assestano attorno al +1%.
Ancora una flessione per i servizi, il cui volume d’affari in questi tre mesi perde un ulteriore -0,5%.
Rallentano, con un -1,4% complessivo, le vendite del commercio al dettaglio: -1,5% per il commercio alimentare, -1,6% per il comparto non alimentare, -0,7% anche per la grande distribuzione. In flessione il commercio all’ingrosso, con un -2,8% rispetto al settembre 2023.
Tengono le attività turistiche, con un +1,2% del volume d’affari rispetto al settembre scorso: segnali di assestamento nel comparto ricettivo, +0,2%, ancora positivi ristorazione, +1,4%, e agenzie di viaggio, +3,2%.
E il rallentamento certificato dai numeri è testimoniato anche dalle percezioni degli operatori intervistati, per quasi la metà dei quali si è assistito in questi tre mesi ad un netto peggioramento delle condizioni economiche rispetto alla prima metà dell’anno.
Non sono confortanti neppure le stime degli addetti per l’ultimo scorcio d’anno: aspettative di rallentamento prevalgono infatti in tutto il settore manifatturiero, con l’eccezione dell’industria alimentare e del comparto del packaging. Prospettive più rassicuranti invece per costruzioni, commercio e attività turistiche.
I primi nove mesi dell’anno confermano, nel complesso, il rallentamento dell’economia bolognese, a cui non sembra bastare nel lungo periodo il sostegno dei mercati esteri: nel settore manifatturiero, nonostante i segnali positivi di domanda, +5,6%, e vendite estere, +4,6%, rallentano produzione, -2,1%, fatturato, -2,2%, e ordini, che perdono complessivamente un -1,6%.
Andamento analogo per il comparto metalmeccanico, in cui la spinta dell’interscambio commerciale, +3,8% le vendite e +5,1% gli ordini esteri, non è sufficiente a dare impulso a produzione, fatturato e ordinativi complessivi, che registrano flessioni pressoché doppie rispetto al manifatturiero in complesso. Nonostante il progressivo indebolimento, chiude i nove mesi in positivo invece il comparto del packaging, dove mercati esteri ancora ampiamente in crescita (+8,6% l’incremento della domanda estera rispetto al settembre 2023, +7,6% il fatturato estero) trainano le performance di produzione, +7,0%, fatturato, +2,2% e ordinativi, +1,5%. Si esaurisce la spinta degli incentivi nel settore edile, che perde da inizio anno un -3,0% nel volume d’affari.
I servizi chiudono i primi nove mesi del 2024 con un -0,7% complessivo: sostanzialmente stabile il commercio al dettaglio, in cui il +0,9% della grande distribuzione compensa la flessione di analoga intensità dei comparti alimentare e non, +2,6% per il settore turistico, nonostante la battuta d’arresto delle strutture ricettive, -0,2% rispetto al settembre 2023.
Ma l’export bolognese sta progressivamente rallentando
Secondo le rilevazioni Istat rielaborate dall’Ufficio Statistica della Camera di commercio, nel 3° trimestre 2024 è di quasi 4,8 miliardi di euro il valore delle esportazioni bolognesi, sostanzialmente in linea con quanto esportato nello stesso trimestre del 2023 (-0,1% la variazione).
Andamento analogo per le esportazioni nazionali, -0,1%, poco più negativo l’export regionale, che registra un complessivo -0,5%.
Svoltano in territorio positivo, invece, le importazioni, che acquistano nei tre mesi un +5,4%, segnale rilevante considerando che la manifattura bolognese opera sulla trasformazione di materie prime e semilavorati. In crescita anche gli acquisti dall’estero emiliano-romagnoli, +5,6%, ancora negativi quelli nazionali, -0,6%.
In linea con l’andamento complessivo il settore manifatturiero, da cui provengono oltre il 98% delle esportazioni bolognesi, la cui variazione si ferma al -0,3%. Raddoppiano le vendite di prodotti farmaceutici, +98,8%, crescono prodotti petroliferi, +59,2% e chimici, +11,6%, in rallentamento gli altri comparti, tra cui alimentari, -24,1%, e abbigliamento, -2,1%.
Il trend di crescita dei mezzi di trasporto, +14,2%, sostiene l’export del comparto della meccanica, che registra un complessivo +1,7% (+7,7% invece per gli acquisti dall’estero), nonostante il -3,3% dei macchinari, che definiscono quasi un terzo delle vendite all’estero bolognesi, a cui si aggiungono il -6,1% di computer, apparecchi elettronici e ottici, il -5,4% di metalli e prodotti in metallo e il -0,6% degli apparecchi elettrici.
Tra i primi dieci partner delle imprese bolognesi, tengono le vendite negli Stati Uniti (+1,7%), che si confermano la principale meta di destinazione della manifattura bolognese oltre confine, ma prosegue il rallentamento del mercato tedesco, che pur restando il secondo mercato di destinazione, perde in questi tre mesi un ulteriore -0,9%; rallentano anche le vendite in Francia, -1,4%, crescono quelle nel Regno Unito, +5,8%, riparte il mercato russo, +81,1%.
Battuta d’arresto per il mercato asiatico, che perde complessivamente di un -5,9%, segnato, nonostante la tenuta del mercato cinese, +3,2%, dal -27,2% delle vendite in Giappone.
Complessivamente i primi nove mesi dell’anno si chiudono con un -2,1% per le vendite all’estero, in valori assoluti si tratta di poco più di 15 miliardi di euro. Il +1,1% degli acquisti porta il saldo a 6,8 miliardi di euro.
Rispetto al settembre 2023, crescono le vendite di prodotti petroliferi, +31,7%, e farmaceutici, +18,6%, rallentano alimentari, -9,0%, abbigliamento, -8,4%, e il settore della meccanica in complesso, -1,5%, nel quale il buon risultato dei mezzi di trasporto, +13,6% a fine settembre, non è sufficiente a compensare il calo generalizzato degli altri comparti, tra cui spicca il -7,8% dei macchinari.
Tra i primi dieci partner delle imprese bolognesi, tengono le vendite negli Stati Uniti, +0,9%, ma rallentano in Germania, -3,8%, Regno Unito, -5,0% e Cina, -22,9%. Importante, nei nove mesi, il supporto del mercato giapponese, +34,6%.
Data Notizia: 2025-01-02
Categoria pagina: Statistica e Studi